Dopo i consueti saluti d’apertura del CEO di Borsa Italiana Raffele Jerusalmi, sono iniziati i lavori della TOL Summit, la giornata dedicata al trading online che precede la TOL Expo in “carne e ossa”, che avrà luogo a Palazzo Mezzanotte il 18 e 19 maggio 2022.
Il primo appuntamento – trasmesso in streaming come tutti gli eventi delle giornata – ha avuto luogo alle 9.15 ed era un confronto con i principali operatori del mercato per fare il punto sul 2021: insieme al moderatore, il giornalista Riccardo Designori di Borsa e Finanza, c’erano Nicolas Bertrand, Head of Derivatives and Commodities di Borsa Italiana – Euronext Group; Elide May Gravina, Relationship Manager, Equity and Derivatives Markets di Borsa Italiana, Marco Mottadelli, Head of Global Brokerage, Global Business di Fineco Bank; Alessandro Forconi, Responsabile Area Trading e Mercati di IWBank Private Investments; Diego Salgarella, Responsabile Business Trading On Line BSE presso Banca Sella; Elena Motta, Direttore generale di Directa Sim e Davide Ferretti, Servizi Digitali e Open Banking – Piattaforme e Servizi Digitali di Banco BPM.
Nicolas Bertand e la forza del mercato italiano
Il primo a prendere la parola è stato proprio Nicolas Bertrand, che è partito dalla forza del mercato azionario italiano ricordando alcuni numeri relativi all’anno in corso: l’indice FTSE MIB che cresce a doppia cifra, il FTSE Italia STAR che segna un +55% e il FTSE AIM Italia che registra un +70%. «Questi numeri raccontano la forte attenzione degli investitori al nostro mercato azionario e confermano anche la forza del trading online, attività nella quale il nostro Paese è il numero 1 in Europa: non dimentichiamoci che il trading in tempo reale sul proprio telefonino è nato qui». E l’integrazione con Euronext darà ancora più opportunità agli investitori: «Facciamo parte di un gruppo presente in sette paesi europei, che vanta sui propri listini più di 1.900 società quotate per una capitalizzazione di mercato di circa 6,5 trilioni di euro e può contare su una liquidità di oltre 12 miliardi di euro di scambi giornalieri».
Elide May Gravina: scambi in crescita
Sul contributo offerto dal trading online al totale degli scambi si è concentrata anche Elide May Gravina, fornendo numeri molto significativi: «Su AIM il contributo degli investitori retail si aggira intorno al 40%. Considerando che si tratta di un mercato in crescita a doppia cifra, si può dedurre che il numero di scambi che avvengono su piattaforme online è in costante aumento così come lo è su MTA, il nostro mercato principale in cui questi scambi rappresentano l’11%. Sul trading after hour, cioè le attività che hanno luogo dopo la chiusura dei mercati finanziari, le cifre dell’online salgono addirittura al 60%, per attestarsi intorno all’11-12% su ETF ed ETP e sul 33%, in crescita del 9%, sulle negoziazioni di MiniFIB, il future sul FTSE MIB».
Alessandro Forconi e il focus sui derivati
E proprio gli strumenti derivati sono stati oggetto del dibattito, perché rappresentano oggi un’opportunità anche per i piccoli investitori, come ha ricordato Alessandro Forconi: «La clientela retail si sta avvicinando a questi strumenti non con fini speculativi, ma con l’obiettivo di proteggere il proprio portafoglio. Si tratta di strumenti in grande crescita anche grazie all’orario di negoziazione esteso e alla sensibilità di Borsa Italiana, che collaborando con broker e clienti ha dato vita a uno strumento come MicroFIB che permette l’accesso al mercato dei derivati a una platea di piccoli investitori, che possono così approcciare al mondo del trading con rischi limitati. In tempi di volatilità ridotta e di contrazione dei volumi, in questo mercato non a caso la componente retail è in grande aumento».
Elena Motta: Italia sempre più competitiva
L’Italia, quindi, sta tornando a essere un mercato attrattivo per gli investitori? Elena Motta non ha dubbi: «Sì, l’Italia è tornata ad avere un ruolo centrale, come confermano anche i report quotidiani di Consob che confermano come da qualche mese non ci sia più la propensione ad andare short sui titoli del nostro Paese. Non c’è dubbio che i titoli più attrattivi siano quelli rappresentati dall’indice FTSE MIB, con un occhio di riguardo ai bancari e agli assicurativi che potrebbero beneficiare di un ritorno dei tassi alti. Ma anche AIM è visto con interesse dagli investitori. In generale, mi sembra che la quotazione, insieme al crowfunding, sia vista sempre più come un’opportunità per raccogliere capitali in alternativa al credito bancario. E questo porterà a un grande sviluppo delle PMI, l’ossatura economica del nostro Paese».
Marco Mottadelli e la consapevolezza
La crescente maturità del “sistema Italia” e dei trader in particolare è confermata da Marco Mottadelli, che racconta vantaggi e opportunità offerti da una visione globale: «Non c’è dubbio che i trader italiani guardino con attenzione a quello che avviene negli Stati Uniti; d’altronde i driver principali del cambiamento sono partiti da lì sia durante la pandemia, quando si è acuita la crisi, sia dopo quando è iniziata la ripresa. Ma la digitalizzazione ha aumentato le opportunità e con essa anche la consapevolezza da parte degli operatori, ovvero la capacità di restare investiti in modo appropriato, con una giusta esposizione sui mercati ponderando il rischio».
Diego Salgarella ricorda l’importanza della tecnologia
Marco Mottadelli ha toccato un tema centrale: la digitalizzazione. Quanto ha influito la tecnologia in questo mondo? Che vantaggi ha portato? In fondo, come ha ricordato Riccardo Designori, quello del trader è sempre stato un mestiere in anticipo sui tempi sotto molti aspetti: «Il trader lavorava da casa quando tutti erano in ufficio, oggi che la maggior parte delle persone lavora da casa il trader può essere ovunque, perché gli strumenti a disposizione gli consentono di non essere per forza “inchiodato” a una sedia». È un bene o un male? Si lavora meglio o peggio? Diego Salgarella è ottimista: «Il trading è cambiato molto negli ultimi anni: le piattaforme si sono evolute e oggi sono più stabili, ma la differenza la fa la grande quantità di dati di cui oggi si può disporre e la frequenza con cui questi si ottengono. Per questo dico che oggi si lavora meglio: grazie a uno smartphone si può lavorare da qualsiasi luogo; il rischio di “overtrading” c’è, ma credo sia più complicato restare davanti al computer nella propria stanza per tutto il giorno».
Davide Ferretti: il ruolo della concorrenza
L’evoluzione del mercato e il digitale sono i temi affrontati anche nell’intervento di Davide Ferretti: «La digitalizzazione ha reso le piattaforme più evolute e i servizi più efficienti, senza dimenticarci che la pandemia ha cambiato per sempre l’approccio delle persone con la banca: per il trading era già così, ma anche qui ho visto un’accelerata. In sostanza, mi sembra che il mercato italiano sia in salute: i numerosi player presenti garantiscono quella concorrenza che rappresenta sempre la spinta propulsiva a fare qualcosa di più grande e più bello, come accadeva in passato con le cattedrali: ogni città costruiva la sua con l’obiettivo che fosse più bella di quella delle altre e questo generava una concorrenza virtuosa».
Il futuro è dei future
La conferma che il mercato sia sano arriva, in conclusione, anche da Elide May Gravina: «Martedì abbiamo avuto la ventitreesima Ipo su AIM da inizio anno, a conferma della vivacità non solo di questo mercato, ma di tutto il sistema. La pluralità di attori e interessi coinvolti, dagli investitori istituzionali e quelli retail fino ai market maker, garantisce solidità ed equilibrio». E per il futuro, sembra quasi una ripetizione, la parola d’ordine è future: «Vogliamo puntare sulle opzioni, anch’essi strumenti derivati che non hanno fatto quel passo in avanti che ci aspettavamo. Li consideriamo davvero i prodotti del futuro».